Allegri, Mourinho e il loro rapporto con i giovani: l'intervento di Paolo Ghisoni a Maracanà

Il direttore de La Giovane Italia è intervenuto durante il pomeriggio di TMW Radio per parlare dei temi più importanti relativi al calcio italiano.
11.01.2023 12:00 di  Stefano Rossoni   vedi letture
Allegri, Mourinho e il loro rapporto con i giovani: l'intervento di Paolo Ghisoni a Maracanà
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Durante la puntata di Maracanà su TMW Radio, il nostro direttore Paolo Ghisoni è intervenuto per approfondire alcune tematiche relative al calcio giovanile italiano.

Il primo argomento ha riguardato gli ottimi risultati ottenuti dalla Juventus nelle ultime giornate, grazie anche al prezioso contributo dei giovani: “Già qualche mese fa ci interrogavamo sull’utilizzo a intermittenza dei vari Fagioli, Miretti e Soulè. Mi sono andato a rivedere alcune dichiarazioni di Allegri di questi anni e ho trovato due cose molto interessanti. Quando parla del ciclo del Milan, al terzo anno con i senatori che si ritirano, lui si accorge che le cose non vanno bene e infatti dice: “Io sto allenando un gruppo non tenendo in considerazione che il ciclo sia finito, ciò che mi è aspetto è diverso dai primi due anni”. La seconda invece è la reazione poco elegante avuta, non molto tempo fa, quando i giovani della Juve entravano, facevano la differenza e sembrava che un po’ questa situazione gli desse fastidio. Dopo averlo rivisto in occasione della partita con la Cremonese, credo che Allegri stia passando un periodo della propria carriera con una scoperta nuova, di una gestione per certi versi simile al ragionamento fatto sul Milan. A quel tempo non c’erano così tanti giovani da inserire, questo è un “modus operandi” diverso, ma quando i bianconeri passarono in Serie B, ricordo Marchisio e altri ragazzi che da quell’annata riuscirono a trovare spazio. Ora sta ottenendo vittorie importanti, clean sheet e tanto altro, ma nelle dichiarazioni dice che non è soddisfatto, che alla Juve è andata bene… L’ho visto molto più rilassato nell’analisi, ma consapevole che prima quando allarmava “La Juve non è la stessa”, ora sta facendo il medesimo ragionamento. Devono ancora rientrare i big e in teoria la squadra dovrebbe migliorare, ma non è detto che sia così. I giocatori che scendono in campo ora stanno facendo bene, non è semplice rimescolare le carte dopo tanto tempo: ci sono equilibri e dinamismi da calibrare”.

Dopo il capitolo bianconero, si è poi passati ad affrontare quello giallorosso, esaminando il rapporto tra Mourinho e i giovani: “Nella sua avventura a Milano, Mourinho non doveva far vedere nulla a nessuno e ricordo che usò diversi ragazzi. Segue la Primavera, vuole avere tutto sotto controllo, anche i social sono perentori nell’etichettarlo come il “boss”. Luis Enrique, ad esempio, andava a vedere l’U17, gli allenatori italiani che non hanno fatto settore giovanile non danno il giusto valore ai propri ragazzi: vogliono giocatori già pronti. Il “termometro” che misura quanto una società investe sul settore giovanile è indice della qualità di questa realtà, soprattutto in Italia, perchè sempre meno gente crede nella sua importanza. E quando vedi che nell’ambiente c’è conoscenza, preparazione a livello scouting, capisci che puoi lavorare bene. Lo scorso weekend ho fatto una telecronaca a Reggio Emilia, Sassuolo-Roma U18. La Roma gioca a calcio, vedi una squadra libera di mente, con un’idea ben precisa e sono convinto che in una Prima Squadra che funziona, giovani come Bove, Volpato e Cassano possono far bene. C’è un grande senso di appartenenza a Roma, un ragazzino che cresce nel vivaio vuole raggiungere la Prima Squadra: la voglia di rimanere lì e determinare è clamorosa. In tante altre piazze, questo spirito non lo ritrovo”.

La puntata si è poi chiusa con una domanda di un ascoltatore riguardo al lavoro di Mauro Bianchessi nel settore giovanile della Lazio: "I risultati di oggi sono frutto di chi c’era prima, è innegabile che l’U17 stia facendo un ottimo campionato. L’impatto di un referente va giudicato su 5-6 anni per valutare il suo operato: lo considero un raggio d’azione corretto”.